La primavera è la stagione ideale per raccogliere molte erbe spontanee da portare in tavola
Origine della parola Primavera
Dal latino vēr, a sua volta derivato dal sanscrito vas= splendere.
Lat. tardo primavera, risalente all’ablativo lat. class. primo vere ‘all’inizio della primavera’ •sec. XII.
Fonte: Wikipedia
La primavera risveglia la natura dal lungo sonno della stagione invernale, i campi si riempiono di nuove erbe e così tutta la natura appare verde, fresca e colorata. L’ambiente si fa pieno di suoni affascinanti: api, cuccioli, uccelli.
Il profumo dei fiori diffonde sentimenti poetici, i pollini saturano l’aria eeeee…Etciù!
Con il sole e l’aria mite la raccolta di erbe primaverili diventa una pratica piacevole e rilassante
Ecco l’allergia, un disturbo del sistema immunitario che determina una reazione anormale al contatto con sostanze definite allergeni.
I sintomi vanno dalla comparsa di orticaria, rossore al viso e a volte febbre e difficoltà di respiro.
La primavera è la stagione delle allergie per eccellenza
Qualche rimedio naturale però può venirci in soccorso: alcune erbe e frutti sono infatti ricchi in quercetina, un flavonoide dall’azione antinfiammatoria.
Le mele, gli agrumi, le olive, e soprattutto l’uva possono essere considerati un valido alleato nella lotta alle allergie; ma c’è una pianta in particolare che è facile reperire in questo periodo e che può davvero fare miracoli.
Stiamo parlando dell’ortica, molto utile e versatile anche in cucina: ideale per risotti, minestroni, zuppe, vellutate e torte salate.
Somiglia un po’ agli spinaci, (le foglie devono essere cotte prima di mangiarle) con un sapore leggermente più forte.
L’ortica è un ottimo antistaminico naturale
Piacevole e benefica anche sotto forma di tisana, l’ortica in infuso aiuta a contrastare le fastidiose allergie tipiche della primavera, ed ha anche altri numerosi effetti benefici.
Contiene imponenti quantità di vitamine A, C, D, E e K, minerali, aminoacidi e antiossidanti. Ha quindi un’azione disintossicante e diuretica, oltre a favorire la circolazione sanguigna e la salute cardiovascolare.
Date le elevate quantità di ferro e di potassio, l’ortica riduce la tensione nelle arterie e nei vasi sanguigni, abbassando il rischio di attacchi cardiaci.
Quando raccogliere l’ortica
Le foglie sono pronte per la raccolta dopo circa 80-90 giorni; è preferibile farlo nella prima settimana di primavera, quando sono quindi molto giovani.
Assicuratevi ovviamente di usare guanti o materiali protettivi per evitare irritazioni.
Fra le erbe che sbocciano in primavera c’è anche la calendula
La Calendula simboleggia il dispiacere, il dolore, le pene d’amore, la gelosia. In cucina dona eleganza e originalità a tantissimi piatti.
Le foglie e i petali dei fiori possono arricchire le insalate conferendo loro un sapore amarognolo. I fiori raccolti ancora in bocciolo, possono essere conservati come dei sottaceti e poi usati come contorno. Con petali freschi e un po’ di fantasia si possono creare deliziosi risotti, mentre essiccati sono ideali per le tisane e gli infusi.
Quando raccogliere la Calendula
Il periodo che va da aprile a giugno è senza dubbio il momento migliore per cogliere i fiori di Calendula. Sbocciano quando splende il sole e sono sempre rivolti verso di esso, chiudendosi al tramonto.
Come raccogliere la Calendula
Durante la raccolta, è bene recidere i fiori poco al di sotto del calice, per poi essiccarli e riporli in un barattolo di vetro a chiusura ermetica. Vanno conservati al riparo dalla luce.
Lista di tutte le erbe che è possibile raccogliere in primavera
- Abete Bianco: marzo – aprile (gemme aghi e resina)
- Acetosa: marzo – aprile (foglie)
- Aglio: aprile – maggio (foglie)
- Aglio Orsino: aprile (Fiori e foglie)
- Agrifoglio: aprile (fiori e foglie)
- Agrimonia: marzo – aprile (foglie) maggio – giugno (fiori)
- Alliaria: maggio – luglio (pianta intera)
- Altea: giugno (foglie)
- Aneto: aprile – luglio ( foglie)
- Angelica: maggio – giugno (foglie)
- Artemisia: maggio – giugno (foglie)
- Asparagina: aprile – maggio (germogli e rizoma)
- Asparago: aprile – maggio (germogli e rizoma)
- Asperula: maggio – giugno (pianta intera)
- Assenzio: marzo – giugno (foglie)
- Barba di becco: aprile – maggio (fusto foglie boccioli)
- Bardana: aprile – maggio (foglie)
- Basilico: aprile – settembre (pianta intera)
- Betulla: marzo – aprile
- Biancospino: marzo – aprile (boccioli)
- Borragine: aprile – maggio (foglie)
- Buon Enrico: maggio – luglio (pianta intera)
- Calendula: aprile – luglio (fiori)
- Cappero: metà maggio – inizio giugno (boccioli e radici)
- Carciofo: marzo (foglie)
- Castagno: aprile – maggio (foglie) maggio (corteccia)
- Ciliegio selvatico: aprile – maggio (fiori e foglie)
- Coda cavallina: giugno (fusto)
- Crescione: maggio – settembre (fusto e foglie)
- Dragoncello: marzo – settembre (foglie)
- Erba amara: aprile – maggio (foglie)
- Erba cipollina: aprile – maggio (foglie e bulbi)
- Erba Roberta: maggio – agosto (pianta intera)
- Erisimo: aprile – maggio (foglie)
- Fegatella: maggio – luglio (foglie)
- Finocchio selvatico: aprile – ottobre (foglie)
- Fragola: giugno (foglie)
- Frassino: aprile (corteccia)
- Fumaria: maggio – settembre (sommità fiorite)
- Ginepro: aprile – ottobre (foglie)
- Globularia: aprile – maggio (foglie)
- Gramigna: marzo – aprile (rizoma)
- Lampone: maggio – giugno (foglie)
- Luppolo: aprile – maggio (germogli)
- Menta: giugno (foglie)
- Mirtillo nero: aprile – giugno (foglie)
- Mirtillo rosso: maggio – agosto (pianta intera)
- Olivo: febbraio – marzo (corteccia)
- Olmaria: maggio – giugno (foglie)
- Ortica: maggio – giugno (pianta intera)
- Papavero: maggio – giugno (petali e capsule)
- Piantaggine: aprile – maggio (foglie)
- Pilosella: maggio – agosto (pianta intera)
- Pimpinella maggiore: aprile – giugno (pianta intera)
- Pino Marittimo: febbraio – ottobre (linfa)
- Pino mugo: febbraio – marzo (aghi e gemme)
- Pino Silvestre: febbraio – marzo (corteccia aghi e gemme)
- Polmonaria: maggio – giugno (pianta fiorita e foglie)
- Prezzemolo: maggio – ottobre (fiori) aprile – maggio (radici)
- Primula: aprile – maggio (fiori calice e foglie)
- Prugnolo: aprile – maggio (foglie e fiori in boccio)
- Pulsatilla: maggio – luglio (pianta intera)
- Pungitopo: aprile – maggio (germogli)
- Raponzolo: maggio – agosto (radici e foglie)
- Robinia: aprile – maggio (fiori)
- Rovere: aprile – maggio (corteccia di rami interi) giugno (foglie)
- Rovo: marzo – aprile (foglie radici)
- Rucola domestica: maggio – ottobre ( foglie)
- Ruta: maggio – agosto (foglie)
- Salice Bianco: marzo – aprile (foglie) maggio – agosto (sommità fiorite)
- Salvia: maggio – agosto (apici fioriti)
- Sambuco: aprile – giugno (fiori)
- Saponaria: marzo – maggio (fusto e foglie)
- Sedano di monte: maggio – giugno (foglie e fusti)
- Silene: marzo – aprile ( germogli)
- Tanaceto: aprile – maggio (apici fioriti)
- Tarassaco: marzo – aprile (foglie boccioli)
- Tiglio: aprile – maggio (corteccia)
- Timo: maggio – luglio (foglie rami fioriti)
- Tormentilla: marzo – aprile (radici rizoma)
- Valeriana: marzo – aprile (rizoma radici)
- Veronica: maggio – luglio (pianta intera)
- Viola mammola: marzo – aprile (foglie e fiori)
Proprietà medicinali e culinarie da conoscere Erbe primaverili
Le erbe primaverili offrono numerose proprietà medicinali e culinarie adatte ai vegani e vegetariani. Tra le erbe elencate nella lista, alcune delle più comuni e utilizzate in cucina sono la menta, la salvia, il timo, la rucola e l’ortica. Oltre ad arricchire i piatti con il loro sapore e aroma, queste erbe sono anche ricche di nutrienti essenziali per una dieta vegana o vegetariana equilibrata. Ad esempio, la rucola è ricca di vitamine A e C, mentre l’ortica è una fonte importante di ferro e potassio. Inoltre, molte di queste erbe hanno proprietà antinfiammatorie e antiossidanti che possono aiutare a prevenire malattie e migliorare la salute in generale. Tuttavia, è importante raccogliere le erbe in modo responsabile e rispettare l’ambiente circostante. Per maggiori informazioni su come utilizzare queste erbe in cucina e per scopi terapeutici, puoi consultare libri di erboristeria o ricettari vegani e vegetariani.
Come Raccogliere in modo sicuro e sostenibile le erbe primaverili
La raccolta delle erbe primaverili può essere una pratica piacevole e gratificante, ma è importante farlo in modo responsabile e sostenibile. Prima di iniziare, è importante informarsi sulle specie presenti nell’area di raccolta e sulla loro raccolta legale, per evitare di danneggiare gli ecosistemi locali. Inoltre, è sempre consigliabile utilizzare guanti protettivi per evitare eventuali irritazioni della pelle.
Quando si raccoglie, è importante rispettare alcune regole fondamentali, come raccogliere solo ciò di cui si ha bisogno e non raccogliere mai tutte le piante presenti in una zona.
In questo modo, si lascia abbastanza materiale vegetale per gli animali selvatici e per le successive generazioni di piante. Per una raccolta sostenibile, è inoltre importante non raccogliere piante rare o in via di estinzione. Infine, per evitare di danneggiare gli ecosistemi locali, è importante non utilizzare sostanze chimiche durante la raccolta e non lasciare tracce evidenti sul terreno. Seguendo questi consigli, la raccolta delle erbe primaverili può essere una pratica sicura, sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Andiamo nello specifico su qualche erba che possiamo raccogliere nel periodo primaverile.
Ortica
L’ortica è una pianta comune e facile da raccogliere in primavera. Prima di raccoglierla, è importante indossare guanti protettivi per evitare le irritazioni cutanee causate dalle spine presenti sulle foglie. Quando si raccoglie l’ortica, è importante prendere solo le foglie superiori, lasciando quelle inferiori per permettere alla pianta di continuare a crescere. Inoltre, è meglio raccogliere solo alcune foglie da ogni pianta, per non danneggiare le piante stesse o gli insetti che si nutrono di esse.
Tarassaco
Il tarassaco è un’altra pianta comune in primavera, spesso utilizzata in cucina o per le sue proprietà medicinali. Quando si raccoglie il tarassaco, è importante prendere solo le foglie più giovani, che sono meno amare e più tenere delle foglie più mature. È inoltre importante raccogliere il tarassaco solo in aree che non sono state trattate con pesticidi o altre sostanze chimiche.
Carciofo selvatico
Il carciofo selvatico è una pianta commestibile comune in primavera. Quando si raccoglie, è importante prendere solo i fiori che sono ancora chiusi e non ancora sbocciati. In questo modo, si permette alla pianta di continuare a produrre fiori e frutti. È inoltre importante raccogliere il carciofo solo in aree che non sono state trattate con pesticidi o altre sostanze chimiche.
Fieno greco
Il fieno greco è una pianta commestibile e medicinale comune in primavera. Quando si raccoglie, è importante prendere solo le foglie e i germogli più giovani, che sono più teneri e meno amari delle parti più mature della pianta. Inoltre, è meglio raccogliere solo alcune piante da ogni zona, per non danneggiare gli ecosistemi locali.
Erba cipollina
L’erba cipollina è una pianta aromatica comune in primavera, spesso utilizzata in cucina. Quando si raccoglie, è importante prendere solo le foglie e i fiori superiori, lasciando quelle inferiori per permettere alla pianta di continuare a crescere. Inoltre, è meglio raccogliere solo alcune piante da ogni zona, per non danneggiare gli ecosistemi locali e lasciare abbastanza materiale vegetale per gli animali selvatici e per le successive generazioni di piante.
Scorzobianca
Anche conosciuta come scorzonera, è una pianta dal sapore leggermente amaro, spesso utilizzata in cucina per accompagnare i primi piatti. Le sue foglie possono essere raccolte in primavera, quando sono ancora giovani e tenere, per essere aggiunte alle insalate o come ingrediente per zuppe e minestre.
Borragine
Le foglie giovani e i fiori della borragine sono commestibili e possono essere raccolti in primavera. Sono molto nutrienti e contengono vitamina C, potassio e calcio. Le foglie possono essere aggiunte alle insalate, mentre i fiori possono essere usati come decorazione o come ingrediente per piatti dolci o salati.
Sambuco
Il sambuco è una pianta che produce fiori eduli in primavera, che possono essere usati per fare infusi, sciroppi o gelatine. È importante raccogliere solo i fiori bianchi, evitando quelli gialli che possono essere tossici.
Come conservare le erbe primaverili raccolte: metodi e consigli pratici per non sprecare nulla
La raccolta delle erbe selvatiche è un’attività che richiede tempo e dedizione, ma anche la conservazione delle erbe raccolte è altrettanto importante per poterle utilizzare in futuro. Esistono diversi modi per conservare le erbe raccolte, in base alla loro tipologia e alle proprie preferenze. Ecco alcuni consigli utili:
- Essiccazione: l’essiccazione è uno dei metodi più comuni per conservare le erbe. Per essiccare le erbe, basta appendere i mazzetti di erbe rovesciati in un luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce diretta del sole. In alternativa, si possono utilizzare appositi essiccatori o il forno a bassa temperatura. Una volta essiccate, le erbe possono essere sbriciolate e conservate in barattoli di vetro ermetici.
- Congelamento: il congelamento è un’ottima opzione per conservare le erbe fresche. Prima di congelare le erbe, è consigliabile sminuzzarle o tritarle e poi riporle in sacchetti per alimenti, eliminando l’aria. In questo modo, le erbe congelate possono durare fino a sei mesi.
- Conservazione in olio: la conservazione delle erbe in olio è un altro modo per preservarne il sapore e le proprietà benefiche. Per conservare le erbe in olio, basta tritare le foglie o i rametti e poi riporle in un barattolo di vetro con olio extravergine di oliva o altro olio vegetale. Assicurarsi che le erbe siano completamente coperte dall’olio e riporre il barattolo in un luogo fresco e buio. In questo modo, le erbe possono durare fino a sei mesi.
- Conservazione in aceto: la conservazione delle erbe in aceto è un’altra opzione. Per conservare le erbe in aceto, basta tritare le foglie o i rametti e poi riporle in un barattolo di vetro con aceto di vino bianco o di mele. Assicurarsi che le erbe siano completamente coperte dall’aceto e riporre il barattolo in un luogo fresco e buio. In questo modo, le erbe possono durare fino a sei mesi.
- Conservazione in sale: la conservazione delle erbe in sale è un’opzione che richiede meno tempo rispetto all’essiccazione o al congelamento. Per conservare le erbe in sale, basta alternare uno strato di erbe fresche con uno strato di sale grosso in un barattolo di vetro. Riporre il barattolo in un luogo fresco e buio. In questo modo, le erbe possono durare fino a sei mesi.
È importante prestare attenzione alla qualità delle erbe raccolte e utilizzare solo erbe fresche e non danneggiate. Inoltre, è sempre consigliabile utilizzare contenitori di vetro ermetici per conservare le erbe e riporli in luoghi freschi e asciutti.
Una volta essiccate, le erbe possono essere conservate in barattoli di vetro ermetici, lontano dalla luce e dall’umidità. È importante etichettare i barattoli con il nome dell’erba e la data di raccolta per tenere traccia della freschezza.
In alternativa, le erbe possono essere conservate anche sotto forma di infusi, tinture o oli essenziali. Per preparare un infuso, si può utilizzare una bustina di tè vuota o una infusiera. Si versano le foglie secche in acqua bollente e si lascia in infusione per alcuni minuti. L’infuso può essere conservato in bottiglie di vetro sterilizzate e chiuse ermeticamente.
Per preparare una tintura, le foglie o le radici dell’erba vengono immerse in alcool ad alta gradazione per alcune settimane. La tintura risultante può essere conservata in bottiglie di vetro scure.
Gli oli essenziali sono invece preparati mediante distillazione a vapore delle foglie, dei fiori o dei rami delle piante. Gli oli essenziali possono essere conservati in bottiglie di vetro scure e chiuse ermeticamente.
In generale, è importante conservare le erbe primaverili in modo corretto per mantenere intatti i loro principi attivi e aromi. In questo modo, si avrà sempre a disposizione un’ampia varietà di erbe per utilizzare in cucina o come rimedi naturali.