L’olio essenziale, l’anima della pianta

Gli oli essenziali sono sostanze estratte dalle piante aromatiche. Sono elementi volatili, solubili in alcol e olio, ma non in acqua.
La scoperta della distillazione e di conseguenza degli oli essenziali viene conferita ad Avicenna, medico Persiano (980-1037 a.C.) autore di “Il canone della Medicina”. Gli Arabi poi esportarono tale tecnica in Europa.

Come si ottengono gli oli essenziali

Gli oli essenziali si ottengono per distillazione delle piante aromatiche, salvo che nel particolare caso delle bucce di agrumi per le quali si predilige la spremitura a freddo.

Sono estratti da una singola parte di una specifica pianta; ad esempio dalle foglie di menta, dagli aghi di pino, dalle bacche di ginepro, dal legno di cedro, dai semi di finocchio, dai fiori di arancia, dalla radice di zenzero e così via.

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Come si usano

Gli oli essenziali hanno una natura idrofobica-lipofila per cui galleggiano sull’acqua e si dissolvono nell’olio.
Possono essere usati in molti modi, seppure con le dovute accortezze.

La stimolazione olfattiva ha a che fare soltanto con la percezione dell’odore. Questa applicazione è sicura anche per anziani e bambini, l’importante è che l’olio essenziale non tocchi la pelle o le mucose. Per profumare una stanza bastano 3 gocce nel vaporizzatore o una goccia sul fazzoletto.

L’inalazione è utile in caso di problemi respiratori come tosse, catarro, sinusite. Gli oli ricchi di mentolo o cineolo potrebbero però irritare gli occhi; vanno quindi usati a piccole dosi. Mai vaporizzare per più di 20 minuti, e arieggiare la stanza dopo il trattamento.

Nota bene

Per l’inalazione è possibile usare:
Il nebulizzatore, un apparecchio che trasforma un liquido in aerosol, l’umidificatore che vaporizza l’olio scaldandolo e facendolo evaporare, o praticando i Suffumigi: In una bacinella di acqua a 85 gradi centigradi 4/5 gocce di olio essenziale e inalare.
Un’accortezza: non usate acqua troppo bollente, disperderebbe troppo velocemente gli oli e potrebbe risultare troppo aggressiva per le mucose.

Applicazione cutanea degli oli essenziali

Sotto forma di olio da massaggio addizionato con olio essenziale, creme, unguenti e altre preparazioni topiche è utile per trattare infezioni o infiammazioni della pelle, prurito, dolori muscolari o articolari.

Bagno

Non è sicuro mettere gli oli essenziali puri direttamente nella vasca da bagno. Gli oli essenziali sono sostanze lipofili che si sciolgono in solventi grassi come olio e burro. Non essendo solubili in acqua, le gocce rimangono in superficie rischiando di entrare in contatto con la pelle e scatenare effetti avversi come bruciore, infiammazione e sensibilizzazione allergica. Bisogna diluire 5-10 gocce di olio essenziale in un cucchiaio di sapone liquido.

Uso Orale degli oli essenziali

L’uso orale è potenzialmente pericoloso e solo un professionista dovrebbe consigliarla. Mai utilizzare gli oli essenziali diluiti in un bicchiere di acqua, potrebbero irritare la mucosa orale e dell’esofago.

Nota bene

Tipiche attività biologiche degli oli essenziali

  • Antimicrobica – Combatte le infezioni batteriche, fungine e virali, con applicazione topica, orale e inalazione.
    La maggior parte degli oli essenziali mostra una certa attività antimicrobica.
    Negli ultimi anni l’interesse per l’attività antimicrobica degli oli essenziali è cresciuta a causa del problema della resistenza di alcuni ceppi batterici agli antibiotici. La complessità degli oli essenziali rende difficile per i batteri sviluppare la resistenza.
    Gli Oli essenziali più attivi come antimicrobici sono quelli a fenoli come:
    l’Origanum hirtum conosciuto come l’origano, la Satureja montana (Santoreggia), Il Thymus vulgaris (Timo), il Syzygium aromaticum (Chiodi di garofano), la Cinnamomum verum (Cannella). Questi oli sono ricchi in molecole che contengono un anello fenolico come il carvacrolo e il timolo che però sono molto irritanti e quindi difficili da usare. Solitamente è necessario diluirli in modo appropriato. Altri oli attivi sui microbi ma poco irritanti e più semplici da usare sono quelli contenenti alcoli come il linalolo e/o il geraniolo, tra cui ricordiamo la Lavandula angustifolia (Lavanda vera), la Melaleuca alternifolia (Tea tree oil) e la Menta piperita e quelli ad aldeidi come Lemongrass, Citronella e Gingergrass
  • Spasmolitica – Riduce gli spasmi della muscolatura liscia, tipicamente quella gastrointestinale. Applicazione orale.
  • Muco attiva – Modifica cioè la qualità del muco respiratorio. In inalazione o per bocca.
  • Rubefacente – Arrossa la parte su cui viene applicato e attiva la circolazione periferica. Applicazione topica.
  • Antinfiammatoria – Riduce l’infiammazione di pelle e mucosa. Applicazione topica o inalazione.
  • Analgesica locale – Riduce cioè la sensazione di dolore. Applicazione topica.
  • Carminativa – Riduce il fastidio dei gas intestinali favorendone l’espulsione, solitamente per via orale.
  • Digestiva – Facilita la digestione e il passaggio all’intestino, solitamente per via orale.
  • Repellente – Rende l’ambiente poco accogliente per gli insetti. Applicazione topica e/o vaporizzazione.
  • Effetti olfattivi – Le fragranze possono evocare lievi cambiamenti di umore e ridurre gli stati di stress.
    Non agiscono direttamente ma attraverso le immagini a loro associate. Le esperienze individuali fanno sì che una profumazione spiacevole per la maggior parte delle persone sarà piacevole per altre e viceversa; a seconda delle esperienze avute.
    L’azione degli odori si esplica anche a livello inconscio.

Applicazioni respiratorie

oli essenziali

Gli oli possono essere usati per migliorare i disturbi dell’apparato respiratorio, migliorare l’espettorazione e diminuire la viscosità del muco bronchiale.
In questo caso l’utilizzo più diretto e semplice è quello dell’inalazione in aerosol ricordando di non tenere acceso l’apparecchio per più di 10 minuti e arieggiare la stanza dopo il trattamento o con fumigazioni.

Nota bene

– In caso di tosse, gli oli essenziali più indicati sono: Eucalyptus citriodora, Eucalyptus globulus, Mentha piperita, Origanum spp, Rosmarinus officinalis.

– In caso di asma, gli oli essenziali più indicati sono: Eucalyptus globulus, e Mentha piperita.

– In caso di catarro respiratorio, bronchite acuta e/o cronica, gli oli essenziali più indicati sono: Myrtus communis, Eucalyptus globulus, Mentha piperita, Rosmarinus officinalis.

Problemi gastrointestinali

oli essenziali

Gli Oli essenziali sono molto efficaci per disturbi come spasmodici come dispepsia, sindrome dell’intestino irritabile, disfagia, nausea, stomatite e reflusso.
Gli oli più utili sono quelli contenenti mentolo come Mentha spicata e Mentha piperita, lo Zingiber officinale (zenzero), Elettaria cardamomum (Cardamomo), Artemisia dracunculus (Dragoncello), Chamamelum nobile (Camomilla romana). Queste applicazioni sono tutte per utilizzo orale e vanno oltre l’utilizzo casalingo.

Effetti avversi

Gli oli essenziali essendo molto concentrati hanno un fattore di rischio maggiore rispetto ad altri prodotti a base di erbe.

Nota bene

Comuni Oli essenziale da non usare

– Acorus Calamus (Calamo aromatico), è carcinogeno.
– Armoracia rusticana (Rafano), è tossico e irritante anche a livello cutaneo.
– Artemisia abrotanum, absinthium, vulgaris (Artemisia). Severamente tossico e neurotossico orale e cutaneo.
– Betula alba (Betulla), tossico orale e cutaneo
– Cinnamomum canphora (Canfora), Carcinogeno e neurotossico.
– Petroselinum crispum herba (Prezzemolo), epatotossico e abortivo

Si consiglia di non utilizzare mai gli oli essenziali puri o a diluzioni non appropriate sulla pelle o sulle mucose.
In genere sono efficaci a diluizioni inferiori al 10 percento.
Per esempio per preparare una crema da 100 ml e l’indicazione è di usare l’1 percento userò 12 gocce; se è al due percento userò 24 gocce e così via.

Nel massaggio corporeo non bisogna superare la concentrazione dell’1 percento. Nel caso di oli ricchi in aldeidi come la corteccia di cannella non bisogna superare la concentrazione dello 0.5 percento. Non applicare su pelli infiammate o lesionate. Possono causare allergie in soggetti sensibili. Alcuni degli oli oli più allergizzanti sono:

  • Acorus calamus (Calamo aromatico)
  • Cinnamomum cassia (Cassia corteccia)
  • Cananga odorata genuina (ylang ylang)
  • C.zeylanicum cortex (cannella corteccia)
  • Inula helenium (Enula)

Gli oli essenziali sono agenti generalmente aggressivi quindi vanno usati con cautela, in particolare nei bambini al di sotto dei due anni.
Le donne incinte dovrebbero evitare gli oli essenziali tossici; gli oli essenziali che contengono apiolo (prezzemolo), e sabinil acetato presente negli oli Plectranthus fruticosus, Juniperus sabina, Juniperus pfitzeriana e salvia lavandulaefolia; gli oli a elevata percentuale di anetolo (Finocchio, anice, angelica, carota, aneto), di canfora (rosmarino, canfora), tujone (Salvia, assenzio e tuja). Da evitare anche l’uso vaginale, orale e rettale e l’uso esterno a concentrazioni superiori al 2 percento.

Come conservare gli oli essenziali

Gli oli essenziali sono miscele molto complesse di molecole organiche (principalmente terpeni) che possono col tempo ossidarsi e modificare le proprie caratteristiche; andrebbero conservati al buio e a temperature intorno ai 10 gradi. Per raddoppiare la vita media degli oli essenziali basta conservarli in frigorifero.

Gli oli a base di agrumi mantengono tutti i principi attivi per i primi sei mesi. In caso di conservazione refrigerata possono essere conservati per due anni. Conservarli comunque sempre fuori la portata dei bambini.

Mai conservare gli oli essenziali in bottiglie di plastica in quanto tendono a dissolvere la plastica e l’olio E. si carica di composti come i ftalati.
Solo il goccimetro in teflon è tollerato.

Conclusioni

Un olio essenziale deve sempre avere una descrizione botanica precisa, includendo la descrizione del contenuto chimico, il luogo di raccolta, il tipo di distillazione e la parte distillata.