Alcune regole generali per leggere le etichette alimentari correttamente e conoscere gli additivi più comuni.
Conoscere davvero cosa portiamo in tavola diventa ogni giorno più difficile ma se comprendi come leggere le etichette alimentari sarà tutto più facile.
In questo articolo imparerai alcune regole per leggere etichette del cibo nel modo corretto. Approfondisci l’articolo fino in fondo per capire bene le sigle riportate sui prodotti che ingerisci tutti i giorni.
Ci capita spesso di fermarci davanti allo scaffale del supermercato, prendere un prodotto e iniziare a leggere cosa è scritto nell’etichetta in piccolo.
Dagli scaffali del supermercato spiccano immagini perfette e slogan sempre più invitanti, su cui un gruppo di esperti psicologi e direttori marketing hanno lavorato abbastanza a lungo da far sì che il prodotto attiri la nostra attenzione, perciò è facile lasciarsi ingannare.
Noi però abbiamo un’arma a nostro vantaggio
Ogni prodotto alimentare è infatti soggetto a precise regole per la trasparenza e la tutela del consumatore.
Le etichette alimentari deve contenere informazioni obbligatorie a tutela del consumatore.
Vediamo quali sono le informazioni obbligatorie e necessarie per leggere le etichette prodotti con consapevolezza:
- Nome del prodotto
- Paese di origine
- Luogo di provenienza
- Istruzioni per l’uso
- Quantità netta dell’alimento
- Nome, ragione sociale e sede dello stabilimento di produzione
- Data di scadenza o termine minimo di conservazione (la dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro il” indica che il prodotto, oltre la data riportata, può aver modificato alcune caratteristiche organolettiche ma può essere comunque consumato senza rischi)
- Elenco degli ingredienti (evidenziando tutti quelli potenzialmente allergeni)
- Valore nutrizionale medio
- Lotto
- Peso netto
Fra queste informazioni, diciamocelo, alcune costituiscono per la maggior parte delle persone un elenco di codici complesso e indecifrabile e rendono le etichette alimentari sembrano essere scritte a uso e consumo degli esperti di settore, del tutto inaccessibili a noi comuni mortali.
Come orientarci allora? Come leggere le etichette senza essere esperti di settore?
Intanto, possiamo tenere bene a mente alcune regole generali
REGOLA n. 1
Anzitutto, l’elenco degli ingredienti riportato sulla scatola contiene tutti i componenti dell’alimento in ordine decrescente; quindi il primo della lista è quello presente in quantità maggiore e così via.
Ma ecco il problema: se compriamo del succo d’arancia è logico aspettarsi di trovare l’arancia in cima alla lista riportata sull’etichetta del prodotto. Eppure non è sempre così. In tal caso, concediamoci di guardare con sospetto il prodotto sullo scaffale.
REGOLA n. 2
Un’altra regola generale per la corretta interpretazione delle etichette alimentari è questa: una lunga lista di ingredienti di difficile comprensione denota il più delle volte scarsa qualità del prodotto. Risulta necessaria al produttore per mascherare l’assenza di ingredienti naturali, che sono di fatto più costosi di molti additivi.
E a proposito di additivi: qui l’elenco che troviamo sulle etichette dei prodotti è pressoché infinito. Alcuni sono comunque più frequenti nell’ industria alimentare, perciò vale la pena capire esattamente di cosa si tratta:
Additivo | Descizione |
E 120 | La cocciniglia o E120 o acido carminico lo incontriamo sulle etichette di prodotti cosmetici. Èun additivo usato come colorante rosso nell’industria alimentare. In tempi antichi veniva usato addirittura per colorare i tessuti. Si ottiene appunto dalla cocciniglia, che altro non è che… un insetto. Precisamente, è estratto dalla femmina della Cocciniglia, che, per proteggersi da eventuali prede, secerne un liquido denso e colorato |
E441
| Si tratta di una gelatina ricavata da ossa e pelle di animali di tutte le specie e funge da gelificante. Ne esiste però un’alternativa vegana, l’agar-agar. |
E 440
| La pectina è un polisaccaride naturalmente presente – in percentuale variabile a seconda della specie e del grado di maturazione – nella frutta. Funge quindi da agente gelificante di origine vegetale |
E1000
| L’acido colico viene estratto dalla bile dei bovini; funge da emulsionante |
E901
| Si tratta di un additivo che troviamo nelle etichette alimentari di prodotti a base di gommalacca e cera d’api |
E904
| La gommalacca è una fragile e scagliosa secrezione della femmina di cocciniglia della lacca e viene generalmente usata come rivestimento per la frutta |
E920
| Si ottiene da piume e setole |
E966
| Viene prodotto per riduzione del lattosio ed è utilizzato come dolcificante |
E304
| Si tratta di palmitato di ascorbile, ma può contenere anche acidi grassi animali |
E322
| La lecitina si ottiene per lo più dalla soia, raramente dalle uova. L’origine comunque viene dichiarata (indicazione degli allergeni) |
E422, E431, E432-436, E 440 (vegetale), E442, E 445, E 422, E 471, E 473, E 474, E 475, E476, E 477, E 479, E481/E482, E483, E491-495, E570
| Questi additivi sono per lo più di produzione sintetica, ma possono essere di origine animale e questo purtroppo non viene specificato quasi mai sull’etichetta del prodotto che gli ospita. |
REGOLA n. 3
Segui il nostro Speciale sulle etichette alimentari, uno strumento che aiuta a capire cosa contengono i prodotti che compriamo tutti i giorni. Abbiamo già analizzato diversi prodotti tra cui etichette del vino ed etichette della birra. Troverai informazioni utili alla comprensione anche di prodotti non alimentari come etichette dello shampoo ed etichetta dell’acqua.
I provvedimenti della Comunità Europea riguardo gli adempimenti sugli additivi ci fanno capire cosa è stato introdotto nella nuova disciplina UE.