Etichetta e ingredienti del cioccolato: acquistare un prodotto di qualità non è facile
In questo articolo analizziamo gli ingredienti del cioccolato ed in particolare di quello fondente. Leggi fino alla fine per capire il metodo che consigliamo per la scelta del cioccolato.
Il cioccolato fondente, grazie al contenuto in cacao, rappresenta una generosa fonte di antiossidanti in grado di combattere l’invecchiamento cellulare e l’azione dei radicali liberi.
Per beneficiare del cioccolato bisogna però evitare i prodotti contenenti ripieni particolari, ricchi di zucchero, aromi artificiali e grassi. La porzione consigliata di cioccolato è di circa 20 massimo 40 grammi al giorno. Deve essere un buon cioccolato fondente con una percentuale minima di cacao del 75 percento.
Come scegliere il cioccolato, attenzione all’etichetta e alla lista degli ingredienti
L’unica arma a tutela del consumatore rimane l’etichetta. La qualità migliore di cioccolato è quella con un maggior contenuto di cacao.
La prima cosa che può orientarci verso un acquisto consapevole è la lista degli ingredienti che come sempre sono indicati in ordine decrescente per quantità.
Il primo, quindi, rappresenta l’ingrediente presente in maggiore quantità e così via.
L’unico grasso presente in un buon cioccolato è il burro di cacao.
Eventuali oli vegetali vengono aggiunti perché rappresentano prodotti molto più economici del burro di cacao, che è ben più prezioso e costoso. Si ottiene dalle fave di cacao ed è ricco di grassi saturi e acido palmitico, acido stearico, acido oleico e acido linoleico.
Il burro di cacao è l’unico tipo di grasso vegetale ammissibile in un cioccolato di qualità
Nell’etichetta, l’indicazione obbligatoria “contiene altri grassi vegetali oltre al burro di cacao” indica la presenza di: burro di illipè, olio di palma, burro di karité, burro di cocum, nocciolo di mango e/o olio di cocco. Quest’ultimo viene utilizzato solo per la copertura dei gelati.
Varietà di cioccolato, le principali differenze
Esistono tanti tipi di cioccolato, in mille varianti e numerose ricette. Principalmente i gruppi di cioccolato sono tre, cioccolato fondente, cioccolato al latte e cioccolato bianco.
Vediamo insieme le principali differenze.
Il Cioccolato Fondente: il più pregiato con soli tre ingredienti principali
Il fondente è quello meno ricco di zucchero. Gli ingredienti principali del cioccolato fondente sono pasta di cacao, burro di cacao e zucchero. La percentuale di cacao non deve essere inferiore al 43 percento e può arrivare al 90 percento. La quantità di zucchero deve essere inferiore al 55 percento.
Il Cioccolato al Latte
Gli ingredienti base sono gli stessi del cioccolato fondente ma si aggiunge il latte, concentrato o in polvere. Ed è proprio la presenza del latte a conferire a questo tipo di cioccolato una consistenza più cremosa.
La percentuale minima del latte è del 14 percento, mentre pasta di cacao e burro di cacao devono rappresentare almeno il 25 percento del prodotto.
Ingredienti del Cioccolato Bianco
Non contiene pasta di cacao. Il burro di cacao è presente in percentuale pari al 20 percento.
Latte e derivati rappresentano il 14 percento del prodotto, mentre lo zucchero come nei casi precedenti non deve superare il 55 percento.
Essendo privo di cacao non può essere considerato un vero cioccolato.
Denominazioni di vendita per i prodotti di cacao
C’è una precisa normativa per i prodotti di cacao e di cioccolato che definisce differenti denominazioni di vendita. Vediamone insieme alcune.
Cacao magro in polvere
Nel cacao magro in polvere, la percentuale di burro di cacao è inferiore al 20 percento. La percentuale viene calcolata sul peso della sostanza secca.
Cacao in polvere
Il cacao in polvere o cacao, si ottiene attraverso la trasformazione in polvere di semi di cacao puliti, decorticati e torrefatti. Qui la percentuale minima di burro di cacao è del 20 per cento, sempre calcolata sul peso della sostanza secca.
Cioccolato in polvere
Molto diverso il cioccolato in polvere. In questo caso al 32 percento di cacao in polvere viene aggiunto lo zucchero.
Cioccolato comune in polvere, o cacao zuccherato
Nel cioccolato comune in polvere scende al 25 la percentuale minima di cacao.
Cioccolato
Cioccolato si ottiene dal cacao e dallo zucchero. Le percentuali previste dal decreto vedono il 35 percento di sostanza secca totale con il 18 percento di burro di cacao e il 14 percento di cacao secco sgrassato.
Cioccolato comune al latte
Si ottiene dal 20 percento di cacao, zuccheri e latte o suoi derivati. I grassi totali (burro di cacao e grassi del latte) rappresentano il 25 percento.
Cioccolato (extra, fine)
Qui la sostanza secca totale di cacao parte da un minimo del 43 percento, di cui non meno del 26 percento è rappresentato dal burro di cacao.
Indicazioni obbligatorie in etichetta
- Denominazione di vendita, ossia la tipologia di cioccolato.
- Elenco degli ingredienti
- La percentuale minima di cacao
- Termine minimo di conservazione o data di scadenza
- Nome, ragione sociale o marchio depositato e la sede del fabbricante o del confezionatore o di un venditore residente nella UE
- La sede dello stabilimento
- La quantità netta o quantità nominale di produzione o di confezionamento
- Il lotto di appartenenza del prodotto
- La modalità di conservazione e/o utilizzazione, se necessaria
- Qualsiasi ingrediente che provochi allergie o intolleranze usato nella fabbricazione o nella preparazione dell’alimento. I soggetti allergici, devono fare attenzione alla dicitura “potrebbe trattenere tracce di…”
- La tabella nutrizionale è facoltativa.
Termini come “superiore”, fine, finissimo, extra, ecc. possono essere utilizzate quando il contenuto di cacao e latte è maggiore rispetto alla ricetta base.
Nel cioccolato fondente extra, la quantità di cacao deve rappresentare almeno il 43 percento di cacao e almeno il 26 percento del prodotto deve essere costituito da burro di cacao. Per quanto riguarda il cioccolato al latte extra, il 30 percento deve essere cacao e il 18 percento latte e/o derivati.
Sull’etichetta del cioccolato fate attenzione agli “aromi”
Sono circa 2500 le sostanze aromatizzanti utilizzate nella produzione industriale. Non viene specificato in etichetta il nome chimico preciso, ma piccole differenze in etichette possono guidarci.
La dicitura “aromi”, indica un ingrediente di origine sintetica, creato nei laboratori di chimica. Si tratti di elementi ottenuti con processi chimici di sintesi che contengono alte percentuali di alcol.
Gli aromi artificiali natural-identici, sono anch’essi di origine artificiale, ma dal punto di vista chimico sono identici alle rispettive molecole naturali e sono molto più economici.
Gli aromi naturali si estraggono unicamente da materie prime naturali come frutti, fiori, radici e foglie. Sono decisamente più costosi degli aromi artificiali e di conseguenza i meno utilizzati.
Zucchero o dolcificanti
Alcuni produttori aggiungono dolcificanti come alternativa allo zucchero, ma la scelta migliore dipende dalle esigenze personali di chi li assume.
I dolcificanti hanno meno calorie e un alto potere dolcificante. L’aspetto negativo è dato dalla loro tossicità.
Alcuni studi rivelano che dolcificanti artificiali come aspartame, neotamo, sucralosio, saccarina, advantame e acesulfame K, causano danni alla flora batterica, aumento di glicemia e sono possibile causa dell’insorgenza del diabete.
Uno studio, o per meglio dire un incredibile esperimento sui topi, ha rivelato informazioni piuttosto curiose. Ai poveri topolini sono state inizialmente somministrate cocaina e saccarina.
Nel momento in cui i topi sono stati lasciati liberi di scegliere, la maggior parte ha preferito il dolce gusto della saccarina, che aveva nelle piccole bestioline creato una sorta di dipendenza.
Sicuramente in piccole dosi non recano gravi danni alla salute, ma essendo molto diffusi il rischio di sovradosaggio è alto e reale.
Tra i dolcificanti naturali troviamo la stevia, con un alto potere dolcificante, ma un prezzo superiore sia allo zucchero che ai dolcificanti artificiali. Il consumo in piccole dosi può considerarsi sano.
Meglio quindi scegliere un cioccolato con poco zucchero, magari di canna, o con la stevia.
Etichette di cioccolato a confronto
Mettiamo a confronto alcune etichette senza nominare il brand in questione. Le chiameremo con un nome generico ma sappiate che sono etichette di cioccolati famosi in commercio.
Zucchero, pasta di cacao, burro di cacao, emulsionanti (lecitine di girasole, poliricinoleato di poliglicerolo), aromi. Cacao: 43 percento minimo. Può contenere tracce di latte e frutta a guscio.
Prezzo per 230 grammi: 1.50 euro
Zucchero, grasso vegetale, siero di latte in polvere, burro di cacao, cacao magro in polvere (8,5 percento), latte scremato in polvere, pasta di cacao, grasso del latte, emulsionante (lecitina di soia), pasta di nocciole, aromi.
Pasta di fave di cacao, linfa di fiori di cocco concentrata, scorze di arancia essiccata. (cacao: 77 percento min)
Prezzo per 50 g: 4.99 euro
Pasta di cacao, zucchero di canna (23 percento), burro di cacao, baccelli di vaniglia. Biologico. (Cacao min. 75 per cento)
Prezzo per 50 g: 1.79 euro
Analizzando queste etichette scopriamo che, come spesso accade, prodotti troppo economici sono indice di scarsa qualità.
Il cioccolato fondente ha in genere maggiori qualità nutrizionali rispetto a quello al latte e al cioccolato bianco.
Meglio optare quindi per un cioccolato fondente almeno al 70 percento e mai, in ogni caso, esagerare con le quantità.
Continua a seguire gli speciali starveg e la rubrica “Hai letto l’etichetta?” per saperne di più su cosa ingeriamo realmente. Facci sapere cosa ne pensi nei commenti e se scopri qualche prodotto strano segnalacelo.