Etichette marmellate bio: riconosci la vera marmellata leggendo gli ingredienti
Leggere l’etichetta è di fondamentale anche quando si sceglie una marmellata bio. Per un acquisto consapevole è necessario conoscere sia gli ingredienti che i valori nutrizionali di un prodotto.
Regola generale: meglio scegliere un prodotto che abbia un’alta percentuale di frutta e una bassa percentuale di zuccheri.
Come leggere l’etichetta delle marmellate bio e distinguere quelle di qualità
Solitamente con il termine marmellata siamo soliti identificare ogni tipo di salsa dolce spalmabile a base di frutta. In realtà esistono diverse tipologie di prodotti. Conoscere le differenze può aiutarci ad acquistare in modo consapevole questo gustoso dolce che in tutti noi evoca piacevoli ricordi d’infanzia.
Lo prescrive un decreto legislativo, le salse di frutta vengono classificate in base al loro contenuto di frutta e non solo. Vediamo nel dettaglio le differenti tipologie di prodotti.
Etichette marmellata bio non sempre sono povere di zucchero
Cominciamo precisando che il termine marmellata non può essere utilizzato per identificare tutti i tipi di frutta spalmabile.
Può invece essere utilizzato solo per le salse di frutta ottenute con gli agrumi. Le altre tipologie di frutta spalmabile vengono definite composta, confettura o gelatina.
Distinguiamo i diversi prodotti prima di analizzare le etichette delle marmellate bio
Marmellata, composta, confettura o gelatina: le differenze
Marmellata
Anche se il termine marmellata deriva dal nome portoghese marmelo (che significa cotogno), per definire un prodotto col termine di marmellata, quel prodotto deve essere solo a base di agrumi, come la classica marmellata di arance bio.
Le parti di agrumi utilizzabili sono polpa, purea, succo, estratti acquosi e scorza.
La quantità minima di agrumi contenuta deve essere di almeno il 20%, ed è sempre preferibile scegliere marmellate biologiche senza zucchero o con zuccheri naturali.
Questo significa che la differenza fra marmellate, confetture e gelatine non ha nulla a che fare con la presenza di pezzi di frutta nella salsa, come molti pensano. Quindi nella lettura delle etichette delle marmellate
Confettura
Secondo la direttiva europea, la confettura è un prodotto ottenuto da tutti i tipi di frutta, zucchero e acqua. La quantità minima di frutta è in generale del 35%, ma ci sono differenze in base al tipo di frutta utilizzata.
Le confetture biologiche, prodotte con frutta bio al 100%, sono sempre preferibili. 250 g per quanto riguarda ribes, sorbe, olivello spinoso, cinorrodi e cotogne. 150 g se a base di zenzero, 160 g per il pomo di acagiù e 60 g per il frutto di granadiglia.
Confettura extra
Leggermente maggiore la quantità minima di frutta utilizzata nelle confetture extra. In questo caso la quantità minima di frutta raggiunge il 45%. Una buona confettura è ricca di frutta povera di zucchero o di altro dolcificante.
Gelatina
La gelatina è una miscela di una o più specie di frutta e zucchero gelificata. Può essere miscelata anche con succo o estratto di frutta. Non contiene frutta solida. La quantità minima di frutta è circa del 35%. Anche in questo caso il termine extra aumenta, come nella confettura, la quantità minima di frutta al 45%.
Crema di marroni
La crema di marroni, o marmellata di castagne è una dolce crema spalmabile costituita da acqua, zuccheri e purea di marroni. La quantità minima di purea di marroni utilizzata è di circa il 38%.
Composta
La direttiva europea non cita il termine composta. Si traaetta di un prodotto a basso contenuto o privo di zuccheri aggiunti. Viene sfruttato lo zucchero presente naturalmente nella frutta. Un prodotto sicuramente più sano e meno calorico.
Additivi che troviamo nelle etichette delle marmellate o in generale nelle salse di frutta confezionate
Le salse di frutta confezionate possono contenere additivi e coloranti. Questi ingredienti vengono aggiunti per prolungare la scadenza del prodotto.
Leggendo le etichette delle marmellate abbiamo raggruppato gli additivi e i coloranti più utilizzati.
Pectina
Riportata nelle etichette della marmellata con la sigla E 440.
Si tratta di un polisaccaride ossia uno zucchero che funge da gelificante naturale. Abbonda nella buccia di mele e pere, ma anche arance e barbabietole. Non ci sono controindicazioni particolari relative all’utilizzo moderato di pectina, se non in caso di intolleranze.
Acido citrico
Sulle etichette delle marmellate lo troviamo con la sigla E 330. Si tratta di un additivo molto utilizzato per la sua funzione di conservante e acidificante.
Naturalmente presente in frutta e verdura, ne sono particolarmente ricchi i limoni. L’acido citrico vanta proprietà antiossidanti e alcalinizzanti, quindi non dobbiamo preoccuparci se figura nelle etichette delle nostre marmellate bio.
Diverso il discorso per l’acido citrico industriale.
In questo caso ci sono studi che ne evidenziano effetti collaterali e altri che invece li smentiscono. Noi ci limitiamo come sempre a consigliare un’alimentazione il più possibile naturale e povera di additivi non ancora sufficientemente studiati.
Edulcoranti
Vengono utilizzati per conferire un sapore dolce ai cibi. Con questo termine si identificano numerose sostanze.
Alcune possono considerarsi innocue, mentre un consumo eccessivo di altre potrebbe avere effetti collaterali sulla salute.
Gli edulcoranti che troviamo nelle etichette delle marmellate sono xilitolo, saccarina, aspartame, acesulfame.
Queste sostanze vengono spesso utilizzate per nascondere la notevole quantità di zucchero. Nell’etichetta lo zucchero è il saccarosio, bianco, grezzo o di canna, ma pur sempre saccarosio.
Tutti gli altri tipi di zuccheri come lo sciroppo di glucosio, il fruttosio e lo zucchero d’uva anche se dal punto di vista nutrizionale non hanno notevoli differenze permettono di descrivere il prodotto come povero di calorie e senza zuccheri aggiunti. In realtà ciò che manca è solo il saccarosio.
Sorbato di potassio
E202 è la sigla che lo identifica. Si tratta di un conservante che viene aggiunto per permetterne una durata maggiore. In piccole dosi non è tossico. Raramente può dare luogo a fenomeni di allergia e intolleranza.
Etichette marmellata bio a confronto: qual è lamigliore?
Etichetta 1 – Confettura di fragole senza zucchero 1.90 euro per 180 grammi
Lista ingredienti
Fragole, acqua, edulcoranti (sciroppo di sorbitolo, glicosidi steviolici, sucralosio, acesulfame k), gelificante (pectina), succhi concentrati di aronia, sambuco e limone, conservante (sorbato di potassio), stabilizzante (cloruro di calcio). Un consumo eccessivo può avere effetti lassativi. Senza Glutine. Frutta utilizzata: 50 g per 100g.
Etichetta 2 – Confettura di fragole 1.75 per 350 grammi
Lista ingredienti
Fragole, Zucchero, Sciroppo di Glucosio-Fruttosio. Gelificante: Pectina. Correttore di acidità: Acido citrico.
Etichetta 3 – Confettura biologica di fragole 6.00 euro per 200 grammi
Lista ingredienti
Albicocche 79%, zucchero d’uva 21%. Non contiene addensanti. Frutta utilizzata: 98 g per 100 g.
Etichette marmellata bio: le nostre conclusioni
Qui il prezzo già ci aiuta a scegliere un buon prodotto. Marmellate o confetture troppo economiche sono ricche di zucchero e/o additivi e povere di frutta.
Sempre meglio scegliere un prodotto biologico più sano e genuino. I residui di pesticidi contenuti in frutta non biologica possono avere più o meno gravi conseguenze sulla nostra salute. La frutta biologica è inoltre più nutriente e non utilizza organismi geneticamente modificati.
Tuttavia anche le etichette della marmellata bio possono nascondere enormi quantità di zucchero. La dicitura “extra” in parte può guidarci verso un migliore acquisto.
Si consiglia di controllare sempre la percentuale di frutta contenuta nel prodotto. Un minor contenuto di frutta corrisponde di norma a una maggiore quantità di zucchero e/o additivi.
La migliore marmellata bio è senza zucchero: se prendiamo in esame le fragole, ad esempio, vale la pena scegliere la composta di fragole bio. 270 grammi costano circa 6 euro, prezzo giustificato dalla lista degli ingredienti e dalla provenienza biologica della frutta.
Ingredienti: Fragole*, zucchero d’uva*, succo di limone*. *Biologico
Una marmellata bio senza zuccheri aggiunti è ideale per la merenda o per la colazione, povera di calorie ma nutriente.
Curiosità
Negli ultimi anni sembra ci sia stata una generale riscoperta dei prodotti biologici e le marmellate non fanno eccezione. Non è quindi raro imbattersi in marmellate biologiche come bomboniera, segnaposto o simpatica idea regalo.
Del resto la produzione di confetture biologiche o marmellate è del tutto fattibile anche in casa e le ricette online non mancano di certo. Potete provare in qualsiasi momento.
E tu cosa ne pensi? Come scegli? Ti aiuti anche tu con le etichette delle marmellate?
Faccelo sapere nei commenti e continua a seguira la rubrica Hai Letto L’Etichetta: uno strumento indispensabile per capire i prodotti da acquistare.