Gli ultimi aggiornamenti sul coronavirus ci rivelano che i contagi continuano a salire
Aggiornamento del 27 marzo 2020: il picco atteso non arriva ancora
Dopo oltre 15 giorni di quarantena in tutta Italia, è ancora difficile interpretare gli aggiornamenti sul coronavirus. Quello che emerge da un quadro mondiale rivela che i contagi continuano a salire.
Ogni giorno ci vengono restituiti i dati aggiornati in merito al numero di contagi, ma sappiamo che è praticamente impossibile sapere il numero effettivo, visto che gli asintomatici in grande percentuale non sono censiti.
Ad oggi i casi positivi al coronavirus già riscontrati in Italia risultano essere circa 86.498 (dati del 27 marzo) e le vittime sono 9.134: sono numeri impietosi che danno l’idea della velocità con cui il virus si stia diffondendo.
Vero è che negli ultimi giorni è aumentato anche il numero di tamponi effettuati. Resta il fatto che il dato è ricavato in funzione della presenza di sintomi da COVID-19 o accertato contatto con persone già positive. Per tutti gli altri, c’è solo un enorme punto di domanda.
Il picco dei contagi da coronavirus non è ancora arrivato
Da diversi giorni siamo in attesa della curva di picco dei contagi, ma bisogna fare chiarezza. Il picco non c’è stato ancora, proprio perché la maggior parte dei contagiati presumibilmente non sa di essere infetta.
Come se non bastasse, sui tamponi le variazioni sono legate al tempo di diagnosi delle singole giornate. Ecco che avremo giorni con più positivi e altri in cui i contagiati sembreranno calare.
In altre parole: bisogna aspettare ancora per vedere i risultati tangibili dalla quarantena che limita i rapporti personali e quindi la trasmissione del virus.
Di positivo c’è che il numero di accessi ai pronto soccorso, compresi anche quelli delle zone del nord, risulta in calo. Si segnala un calo anche di nuovi casi, e questo è sicuramente da rapportarsi alle misure di contenimento messe in atto.
Aggiornamenti coronavirus in Europa: il contagio aumenta
Nel frattempo, i dati si fanno preoccupanti anche nel resto d’Europa, dove la situazione Coronavirus si sta a dir poco aggravando.
In Francia si contano 22.000 contagi e la morte di un sedicenne. La Spagna, in un solo giorno, conta 10.000 soggetti risultati positivi. I nuovi casi in Germania sono circa 6.000 e in Inghilterra 676, per un totale di 2.626 contagiati.
Proprio in Inghilterra è stata diffusa ieri anche la notizia della positività del Premier inglese, oltre quella del principe Carlo.
Un modo come un altro per ricordarci che questo virus non guarda in faccia nessuno ed ha anche un suo particolare senso dell’humor.
Seguite la situazione in tempo reale attraverso la mappa sulla situazione Europea Covid-19 messa dall’OMS aggiornata secondo per secondo sul sito ufficiale.
Aggiornamenti coronavirus dal resto del mondo
Diamo uno sguardo ai paesi più popolosi: la Russia ha chiuso proprio ieri tutte le attività commerciali, ed è impegnata da giorni nella costruzione di centri e ospedali dedicati alla cura del covid-19.
La Cina ha chiuso le frontiere a fronte dei nuovi 54 contagi cosiddetti “di ritorno”, cioè derivanti da persone provenienti dall’estero. Dopo i grandi sacrifici fatti per contenere la pandemia con un eccezionale sforzo congiunto tra governo e popolazione, la Cina non vuole certamente rischiare nuovi focolai.
L’India sta invece sperimentando la più grande misura di contenimento a livello globale: sono in quarantena circa un miliardo di persone nel tentativo di bloccare l’insorgere della pandemia.
Gli USA hanno rapidamente superato i numeri dell’Italia e attualmente sono primi al mondo per numero di contagiati. Il totale dei positivi è 104.686 e solo a New York si sono contate 23.112 persone affette da Coronavirus.
Gli ultimi dati ci rivelano che le persone colpite globalmente da Covid-19 sono 595.800
Il virus sta viaggiando velocemente in tutto il mondo. Preoccupa, naturalmente, la situazione dei paesi più deboli, dove la carenza di risorse è terreno fertile per una pandemia così aggressiva. Il contagio nelle zone rurali troverà un’assoluta mancanza di strutture idonee a curare eventuali casi di covid-19.
Le aree dell’Africa centrale come Sierra Leone o la Repubblica Centrafricana sono davvero a rischio. Non hanno ospedali con terapie intensiva se non nelle capitali. Il più delle volte risultano inaccessibili alla maggior parte della popolazione.
Fa paura sentire le parole del direttore dell’OMS che chiede ai paesi africani di prepararsi al peggio.
Per fortuna in queste zone non ci sono ancora grandi focolai e questo perchè quasi tutti i paesi africani hanno adottato preventivamente misure di contenimento importanti.
In Uganda, per esempio, il governo ha avuto un’ottima idea per svolgere attività di controllo e monitoraggio. Ha chiesto a tutti gli studenti di medicina di affiancarsi agli operatori sanitari presenti alle frontiere e agli aeroporti. Un esempio seguito da altre nazioni del continente africano e che evidentemente fino ad ora sta dando buoni frutti.
Intanto la paura della malattia può essa stessa creare malattia. Un lungo periodo di isolamento sociale può sicuramente incidere sulla salute psichica. Stress e nervosismo possono causare un abbassamento delle difese immunitarie ed esporci a più gravi conseguenze.
Non ci stancheremo mai di ripeterlo. Fate attività fisica per quanto possibile. Seguite una sana alimentazione e un’adeguata idratazione. Dedicatevi ad attività culturali per tenere la mente allenata.
Abbiate cura del vostro tempio in ogni modo possibile e restate a casa.
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