Con la dieta dell’uva perdi fino a 4 Kg in una settimana, ma devi capire bene cos’è e come funziona
La dieta dell’uva è detta anche ampeloterapia o “cura dell’uva”.
La dieta dell’uva è quasi sconosciuta nonostante sia stata un rimedio molto diffuso fin dai tempi dei romani. La seguivano almeno una volta l’anno a scopo disintossicante.
Fra le diete speciali possiamo considerarla la più antica e la più moderna al tempo stesso, e se in passato la sua diffusione è stata frutto dell’esperienza, oggi la scienza della nutrizione ha conferito a questa cura anche una solida base razionale.
L’uva merita infatti un posto d’onore fra la frutta, proprio per le sue qualità curative.
Il suo alto valore calorico (dato dal contenuto zuccherino) e la sua facile digeribilità al tempo stesso, rendono questo frutto un vero e proprio elisir di salute e bellezza.
L’uva è ricca di vitamine e minerali, ed è proprio ad essi si attribuisce gran parte delle sue virtù curative; sono apprezzate in particolare le sue proprietà alcalinizzanti, diuretiche, mineralizzanti, sedative, antianemiche e lassative.
La polpa dell’uva contiene inoltre molti acidi organici (acido tartarico, citrico, malico, ossalico) che le conferiscono qualità diuretiche, diaforetiche, antisettiche, rinfrescanti; non ultimo contiene vari enzimi che influenzano favorevolmente i processi digestivi gastrici e intestinali.
Se non vi sembra già abbastanza, aggiungiamo che questo incredibile frutto è un alleato della bellezza e del benessere: seguire la dieta dell’uva per una settimana vi permetterà di perdere circa 3\4 kg in modo completamente sano e naturale.
Chi può fare la dieta dell’uva
La dieta dell’uva (o ampeloterapia) è ideale per chi desidera disintossicarsi dagli eccessi delle vacanze, perdere peso e tornare in forma. L’ampeloterapia è consigliata quasi a tutti.
In virtù del suo alto contenuto di zuccheri, sali minerali e di vitamine, quella dell’uva rappresenta una cura ricostituente ed energetica di prim’ordine per i troppo magri, per gli anemici, i convalescenti, i malati di cuore.
Risulta particolarmente indicata anche per le mamme che allattano, gli anziani e gli sportivi.
Per le sue proprietà rinfrescanti, lassative, digestive, la cura dell’uva è indicata nei casi di inappetenza ostinata, nei catarri cronici dello stomaco e dell’intestino, per coliti, per la stitichezza e i disturbi del fegato.
Per la sua spiccata azione diuretica è inoltre raccomandata in molte malattie dei reni e della vescica.
L’azione alcalinizzante e depurativa fa della cura dell’uva un prezioso complemento della terapia medica in caso di uricemia, gotta, ipertensione sanguigna, obesità, calcolosi biliare o renale.
Chi non può fare la dieta dell’uva
La cura dell’uva non è indicata nei soggetti affetti da diabete, ulcera gastrica, in caso di colon irritabile e nelle donne durante il ciclo mestruale, perchè i salicilati contenuti nell’uva fluidificando il sangue e possono favorire un aumento delle perdite ematiche.
Quando fare la cura dell’uva
Per una questione di stagionalità, è preferibile iniziare la cura da agosto fino alla fine di ottobre, quando l’uva fresca e biologica è disponibile.
Come fare la cura dell’uva
La cura dell’uva può essere seguita in due modi: come integrazione della dieta abituale, oppure come dieta esclusiva. Noi ci concentreremo sulla seconda.
Due chili di uva fresca hanno un valore calorico ed energetico pari a circa 1280 calorie, sufficienti a coprire il fabbisogno giornaliero di una persona che svolge una normale attività.
Per beneficiare al meglio della cura dell’uva, consigliamo di seguire una dieta a base di frutta e verdura cruda centrifugata o masticata lentamente, preceduta da due giorni a base di cereali integrali.
Si possono includere anche tisane a base di erbe calmanti e rilassanti, come la radice di valeriana o la camomilla, la melissa, il biancospino, la passiflora e l’iperico.
La dieta esclusiva prevede il consumo di uva in tutti i pasti, comprese le merende e gli spuntini.
Inutile sottolineare che il consumo di acqua è fondamentale: bisogna berne almeno 1.5 l al giorno.
La durata della dieta dell’uva è di 7 giorni. (Per curare alcune patologie la dieta può protrarsi anche per alcune settimane, ma bisogna essere seguiti da un esperto).
Se durante i primi giorni gli attacchi di fame dovessero risultare irresistibili, potete tranquillamente mangiare uva fuori pasto.
Come scegliere l’uva
Le uve più adatte per questa dieta sono quelle nere come Barbera, Montepulciano, Sangiovese, Vernaccia nera. Qualsiasi qualità va bene purchè sia di origine biologica.
Come mangiare l’uva
Prima di essere mangiata, l’uva va sempre accuratamente lavata in acqua corrente.
Perché una cura a base di uva sia davvero efficace bisogna alimentarsi di sola uva con 2 chili al giorno.
Potete sgranocchiare gli acini d’uva al naturale oppure bere il succo d’uva (estratto), perché le proprietà terapeutiche risiedono essenzialmente nella polpa dell’acino.
La buccia e i semi sono ricchi di cellulosa e sostanze azotate, utili per regolarizzare le funzioni intestinali impigrite, ma in grandi quantità possono essere dannose quindi è preferibile limitare di ingerire troppi vinaccioli e bucce.
La ripresa alimentare dopo la dieta dell’uva
Molto importante è la ripresa alimentare che deve essere lenta e graduale; non si può tornare immediatamente all’alimentazione normale, occorre qualche giorno di regime alimentare speciale.
I giorni successivi alla dieta mangiate frutta a colazione, verdure a pranzo, frutta a merenda e verdure a cena.
Esempio
- h 12:00 un frutto acido
- h 14:00 insalata di verdure miste con olio e limone
- h 17:00 Estratto di frutta e verdura 100 ml
- h 19:00 insalata di verdure miste con olio e limone
Seguire questo schema alimentare per due e tre giorni, per poi gradualmente ricominciare a mangiare consumando porzioni ridotte e preferendo preparazioni semplici, cotture leggere e cereali integrali.