Il caffè in cialde sta mettendo la Moka a rischio estinzione
La cara vecchia moka, quell’invenzione semplice e rivoluzionaria simbolo del made in Italy, è stata messa da parte da milioni di italiani
Analizziamo l’impatto del caffè in cialde sulla vita di tutti i giorni e riflettiamo
Pratica e facile da utilizzare, ma anche economica ed ecologica: la moka è straordinaria nella sua geniale semplicità.
È composta da un piccolo bollitore, un filtro a forma di imbuto e una “brocchetta” sulla parte superiore.
A noi basta riempire il bollitore, aggiungere il caffè macinato nel filtro (no, non serve pressarlo!) avvitare la brocca superiore, accendere il fornello e attendere quel dolce gorgoglio che indica che l’erogazione è completata.
Gran parte degli italiani consuma caffè a colazione, dopo i pasti, a metà mattinata, nel mezzo del pomeriggio o per una piccola pausa, da soli o in compagnia. Una coccola che coinvolge tutti i sensi; gusto, olfatto ma anche tatto, udito e vista.
Bere caffè è un’abitudine che accompagna i nostri momenti di relax e socialità.
Cosa mette a rischio il caffè in cialde
L’arte di preparare il caffè in casa rappresenta un rito molto caro agli italiani, il nostro modo di accogliere gli ospiti.
Una tradizione che, con la moka Bialetti, dal 1933 è presente in tutte le cucine delle nostre case.
Nel giro di pochi anni però milioni di famiglie hanno abbandonato la vecchia moka in favore di erogatori elettrici a cialde o capsule.
Sembra impossibile, ma la situazione economica delle aziende produttrici di moka è piuttosto drammatica: la Bialetti, che è da sempre un’istituzione nel settore e che produce la più famosa delle caffettiere (la moka con i baffi), è a rischio chiusura. Un vero e proprio mito italiano che inizia a vacillare.
Dopo aver accumulato diversi milioni di euro di debiti, l’azienda è in seria difficoltà e sembra non riuscire nemmeno a pagare gli stipendi dei dipendenti, mentre ritardi nell’approvvigionamento, nella produzione e nelle consegne dei prodotti continuano a peggiorare la situazione.
La diffusione del caffè in capsule e cialde non stupisce vista la mancanza di tempo, la vita frenetica, ritmi troppo veloci, mille impegni. È così che il tempo necessario alla moka per erogare il caffè sembra all’improvviso un’eternità.
Il caffè in capsule per contro risultano facili da usare e molto veloci nell’emissione del prodotto; dieci secondi al massimo e il caffè è pronto per essere gustato.
Dosato in monoporzioni, all’interno della cialda il caffè è compresso e tenuto insieme da due fogli di carta filtro, mentre nelle capsule è confezionato in un apposito involucro a forma di cilindro in alluminio o plastica.
Va detto che ultimamente alcune aziende produttrici stanno sviluppando una sensibilità ambientalista e stanno scegliendo via via una strada più verde e attenta a ridurre l’impronta ecologica.
Magra consolazione però, perché nell’abbandonare la cara vecchia moka stiamo dimenticando che un caffè NON è un impaziente compito da sbrigare velocemente, bensì una tradizione, un momento di aggregazione.
È il primo piacere della giornata per milioni di italiani, un’icona del nostro Paese. Un piacere raffinato, strettamente legato alla nostra cultura gastronomica.
Concentrato, avvolgente e profumatissimo, il caffè preparato con la moka richiede lentezza; perché è proprio quella lentezza a rendere possibile il coinvolgimento di tutti i sensi percettivi.
E allora vale la pena decantare le lodi della cara e vecchia moka.
7 buone ragioni per scegliere la Moka per il caffè
1. Tradizione e Cultura: La caffettiera che borbotta sul fornello è un rituale tutto italiano
Per comprendere pienamente il valore deI caffè nella nostra tradizione nazionale bisogna conoscerne la storia.
Il caffè arrivò in Europa grazie ai viaggiatori, ai commercianti, agli studiosi e a tutte le persone che, per lavoro o per piacere, viaggiavano molto.
A Venezia, intorno al 1570, fu il medico-botanico padovano Prospero Alpino, a descrivere gli effetti terapeutici del caffè. Più di un secolo dopo nacque proprio qui la prima bottega specializzata nella preparazione del caffè, e da quel momento la bevanda cominciò a diffondersi rapidamente: nel 1763 Venezia contava più di 200 locali che servivano caffè.
Ma non fu tutto rose e fiori: il rituale del caffè non era ben visto dalla Chiesa, perché troppo legato alle terre dell’Islam.
Fu grazie al papa Clemente VIII, un vero e proprio appassionato di caffè, che da bevanda del diavolo il caffè divenne una sorta di bevanda per intellettuali.
Da questo momento in poi il caffè conquistò lentamente tutta l’Europa, rivoluzionando gusti e consumi di ogni ceto sociale.
Poi, nel corso dei secoli, il consumo del caffè si è legato alla ritualità dei nostri costumi e della nostra della cultura popolare.
La moka ha svolto un ruolo chiave in tutto questo, perché ha portato il caffè in tutte le case creando così nuovi rituali domestici.
Il profumo di caffè erogato dalla moka al mattino risveglia ricordi olfattivi del nostro vissuto; è un pezzo di storia del made in Italy, un pezzo di casa nostra, un simbolo della tradizione italiana.
2. Risparmio: La Moka rappresenta lo strumento più economico per gustare un buon caffè
Utilizzando la moka una famiglia media riesce a risparmiare circa 280 euro l’anno.
Mediamente, in un anno spendiamo circa 260 euro pro-capite per gustare un buon caffè quotidiano. Significa che inconsapevolmente il caffè rientra a pieno titolo fra quei piccoli acquisti giornalieri che influiscono sulla nostra economia domestica.
Per essere più precisi:
- 0,07 centesimi di euro è il prezzo medio di un caffè preparato con la moka. Calcolando un consumo di quattro caffè giornalieri, spendiamo circa 0.28 centesimi di euro al giorno, poco più di 100 euro all’anno
- 0,25 centesimi di euro è il prezzo medio di un caffè preparato con le cialde; il prezzo dei 4 caffè quotidiani è già salito ad 1 euro, perciò in un anno la spesa è di 365 euro
- 0,38 centesimi circa è invece il prezzo del caffè erogato con le capsule. Quattro caffè al giorno costano 1.52 e la spesa annuale è salita a 554 euro circa.
E non dimentichiamo che le macchine erogatrici consumano corrente!
A questo proposito: in commercio le macchine a cialde o capsule sono varie e presentano diverse fasce di prezzo. Quelle più economiche si aggirano intorno a 80/100 euro, ma alcuni modelli, quelli più esclusivi delle migliori marche, magari firmate dai grandi designer internazionali, possono arrivare a cifre da capogiro, superando i 1000 euro di spesa.
E la moka?
Una Moka di buona qualità costa intorno ai 20/30 euro e di solito dura una vita.
3. L’ambiente: La moka rappresenta la scelta più sostenibile per il nostro pianeta!
Già solo considerando lo smaltimento dell’apparecchio, è evidente che la moka è un oggetto piccolo e rappresenta un rifiuto semplice.
Una macchina per il caffè, oltre ad essere molto più grande, è un rifiuto pericoloso per via delle componenti in plastica, in metallo e tutte le sue parti elettroniche.
Le capsule sono causa di circa 120 mila tonnellate di rifiuti. Richiedono 500 anni per essere smaltite e solo poche aziende sono attrezzate per il riciclo. Alcuni marchi stanno iniziando a produrre capsule compostabili, ma la strada è ancora lunga.
La verità è che le capsule in plastica e in alluminio possono essere riciclate solo se svuotate dal caffè. Andrebbero smaltite, prive di residui, presso i negozi e i punti di raccolta che collaborano con il CIAL (Consorzio Imballaggi e Alluminio) che ha sviluppato moderne tecnologie per il riciclo e il recupero dell’alluminio.
Ma siamo onesti: la maggior parte dei consumatori ha finora gettato le capsule direttamente nell’indifferenziato.
La macchina a cialde ha riscosso meno successo rispetto a quella delle capsule per via della minore praticità. Qui lo smaltimento è ancora complicato per il consumatore: la cialda dovrebbe essere gettata nell’umido, ma l’involucro che la riveste andrebbe riciclato nella plastica.
Resta sicuramente una scelta più sostenibile rispetto alle capsule, ma se continuiamo a calcolare i famosi quattro caffè al giorno, in un anno saranno 1488 gli involucri utilizzati.
A conti fatti, la moka rimane la scelta migliore.
4. Lo spazio: La moka è lo strumento meno ingombrante ed è perfetta per viaggiare
La puoi portare sempre con te. La moka appesa allo zaino dei campeggiatori che non rinunciano al piacere del caffè nemmeno all’aria aperta è un’icona del nostro paese. Veloce da preparare e facile da pulire, occupa poco spazio e l’unica manutenzione che richiede è il controllo delle guarnizioni, che vanno cambiate quando usurate.
5. Il gusto
la moka eroga un caffè inconfondibile, forte e intenso, che sa di “casa”
Il caffè moka ha un gusto forte e aromatico, con una consistenza leggera, corposa, concentrata, deliziosa. L’aroma fruttato o erbale, viene dolcemente rilasciato mentre il caffè risale lentamente e riesce a farci apprezzare appieno tutto il suo valore. Una miscela equilibrata, ideale per chi ama un gusto più delicato dell’espresso.
6. Riciclo
I fondi di caffè possono essere riutilizzati
I fondi del caffè sono una risorsa preziosissima per i prodotti fai da te dedicati alla cura della persona, ma anche per il giardinaggio, la pulizia della casa e il controllo dei cattivi odori.
Sono utili contro le formiche, per concimare le piante, come colorante naturale per tessuti.
Se proprio non si vuole riutilizzarli, allora vanno smaltiti nell’umido: hanno un impatto ambientale veramente minimo.
7. La sicurezza
Il caffè in capsula e cialda è più tossico.
Le comode capsule di alluminio o plastica da inserire nelle macchinette sono state considerate potenzialmente tossiche.
Alcune capsule sembrano rilasciare piccole dosi di metallo, che possono nel tempo accumularsi nel corpo e provocare disturbi di varia intensità. Le cialde di plastica, col calore, possono rilasciare ftalati.
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