Da una sola pianta mille soluzioni ai problemi della terra: scopriamo benefici e proprietà della canapa
Le infinite proprietà della canapa la rendono una pianta miracolosa. La cannabis è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Cannabaceae. Originaria dell’Asia centrale ma oggi coltivata in India, Cina, Medio Oriente, Nord Africa, Messico ed Europa.
Il suo ciclo di vita può durare dai 3 ai 10 mesi, a seconda della varietà e delle diverse condizioni ambientali.
Se ne contano 3 famiglie: la Cannabis Sativa, la Cannabis Indica o indiana e la Cannabis Ruderalis, più conosciuta come cannabis americana.
In generale la pianta presenta fusti eretti molto alti, fino a tre metri.
Le foglie sono palmato composte e alterne.
I fiori sono di genere maschile e femminile: quelli maschili sono raccolti in racemi ascellari, mentre quelli femminili sono raggruppati in spighe glomerulare.
Il frutto, infine, è un achenio sferico e liscio.
Le piante di sesso maschile vengono usate in molteplici settori produttivi, dall’industria tessile alla produzione di biocarburanti. Anche come prodotti alimentari, pensate per esempio all’olio di semi di canapa, i semi di canapa, o la farina di canapa.
Le piante maschili sono prive di THC e non hanno nessun principio attivo psicotropo, al contrario di quelle femminili, che vengono perciò utilizzate a scopo terapeutico e ricreativo.
Parti usate
Della canapa non si butta via niente!
Le proprietà della canapa sono scarsamente studiate
La varietà femminile, chiamata comunemente Marijuana, ha proprietà psicotrope: le sommità contengono infatti cannabinoidi: delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), cannabinoli, cannabidiolo.
Tali sostanze sono contenute anche nelle foglie della pianta, sia femminile che maschile, ma in quantità decisamente inferiori.
La cannabis contiene un’enorme quantità di principi attivi. Su oltre 400 sostanze che la compongono, troviamo i terpeni (oltre 200), gli idrocarburi, i flavonoidi, gli acidi grassi, gli alcoli, gli aldeidi e altre sostanze ancora. Contiene circa 120 cannabinoidi identificati fino ad oggi.
Per secoli la canapa è stata utilizzata dall’uomo in tutti i modi possibili. Fino alla metà del secolo scorso una parte importante dell’economia italiana vedeva protagonista proprio la canapa.
In diverse zone ancora si parla dei famosi canapai che davano lavoro a migliaia di persone e supportavano le economie di intere regioni.
Poi la canapa è diventata protagonista dell’era del proibizionismo, e ancora oggi molti paesi ne vietano l’utilizzo.
Purtroppo in diverse occasioni storiche la canapa è stata sacrificata sull’ altare dell’industrializzazione, a favore di materie sostitutive chimiche e industriali.
Oggi la canapa sta vivendo, per fortuna, una nuova rinascita. Se ne riscoprono usi e consumi dimenticati, in parte per via della situazione climatica globale che ci obbliga a tornare alla natura.
In quest’ottica, la canapa non può che essere protagonista delle nuove scelte ambientali, come alternativa ai prodotti chimici industriali.
Intanto la canapa, in diversi paesi (compresa l’Italia), è ampiamente utilizzata in campo medico farmacologico. Ne è infatti previsto l’uso terapeutico (ovviamente dietro prescrizione medica) per patologie come fibromialgia, sclerosi multipla, morbo di parkinson, cancro e per pazienti sottoposti a chemioterapia.
Dal 2017 è stata approvata una legge che permette la coltivazione di cannabis nei settori alimentare, cosmetico ed energetico. Una vera e propria rinascita che però deve combattere ancora contro pregiudizi e falsi miti.
Il mercato della cannabis vale 123 miliardi di euro
È la previsione dello “European Cannabis Report” del 2019. Le grandi multinazionali già cominciano ad adeguarsi. Ad esempio la Nestlè è entrata nel mercato del CBD, la multinazionale Anheuser-Busch InBev (di cui sicuramente ricorderete la famosa birra Budweiser). Sta sviluppando una nuova bevanda a base di infusione di cannabis, la Marlboro ha investito in Cronos Group, gigante della Cannabis canadese.
Vediamo insieme alcuni delle innumerevoli proprietà della canapa e suoi utilizzi
Mille gli utilizzi di questa pianta: farmaceutico, medicale, industriale, tessile e ricreativo.
Il potenziale dell’uso della cannabis a scopo terapeutico sembra enorme
La cannabis è stata per millenni utilizzata a scopo spirituale e terapeutico. Improvvisamente nel ventesimo secolo, per via delle leggi che ne vietano l’uso in medicina, è stata ritenuta pericolosa. Fu quindi sostituita da nuovi rimedi considerati più efficaci.
Solo nel 1998 la marijuana per uso terapeutico viene riabilitata. Nell’applicazione medica, la marijuana è utilizzata come analgesico.
Dal 2017 diversi paesi cominciano a legalizzare l’utilizzo della cannabis in medicina. Se è vero infatti che le sostanze con maggiori proprietà medicinali sono i cannabinoidi e i terpeni, è altrettanto vero che la canapa contiene altre molecole. Troviamo i flavonoidi, aminoacidi, acidi grassi, alcaloidi, clorofilla.
Tutto questo rende la cannabis utile per contrastare varie patologie, come dolore cronico, emicrania, insonnia, ansia, epilessia, sclerosi multipla, sindrome di Tourette. E ancora cancro, morbo di Alzheimer, fibromialgia, ma anche patologie come anoressia e perdita dell’appetito, o in caso di nausea e vomito indotti da cure chemioterapiche.
La cannabis medicinale ad alta concentrazione di THC è indicata principalmente per controllare spasmi, dolore e aumentare l’appetito.
Diversi studi clinici dimostrano come invece il CBD sia utile nel trattamento dell’epilessia, soprattutto in ambito pediatrico.
Il CBD vanta inoltre proprietà ansiolitiche, neuroprotettive, antinfiammatorie, analgesiche e anti tumorali.
La Cannabis medicinale ad alta concentrazione di CBD è particolarmente utilizzata per regolare l’umore, controllare disturbi infiammatori, convulsioni, nausea e dolore.
Effetti negativi della cannabis
Attualmente non abbiamo a disposizione studi che dimostrano gli effetti a lungo termine sul nostro organismo, per ora nessun caso ha documentato gravi effetti collaterali.
Gli effetti indotti dall’utilizzo della marijuana dipendono dalle percentuali delle diverse molecole presenti nel preparato, oltre che dalle modalità di somministrazione. Non andrebbe somministrata a chi ha problemi al cuore, perché potrebbe causare tachicardia.
L’effetto principale è analgesico e rilassante, ma potrebbero verificarsi affaticamento, vertigini, vomito. Gli effetti cardiovascolari e psicoattivi di solito scompaiono nel momento in cui il corpo si abitua al dosaggio di cannabis.
La canapa, un alimento sano e naturale
Le proprietà della canapa in cucina
In cucina si usano i semi, che non contengono THC ed hanno un alto contenuto di proteine, omega 3, omega 6, fibre, vitamina E e vitamina B1.
Le proteine, contenenti tutti gli amminoacidi essenziali, agiscono come antinfiammatori e riducono il rischio di affezioni cutanee come dermatiti, psoriasi e acne.
Riducono l’invecchiamento cellulare e il rischio tumori. La vitamina E invece rallenta l’invecchiamento cellulare e combatte i radicali liberi.
Gli acidi grassi polinsaturi omega 3 e omega 6, abbassano il livello di trigliceridi e del colesterolo LDL, riducendo il rischio di affezioni dell’apparato cardio circolatorio.
Grazie al loro valore nutritivo, i semi di canapa sono stati proposti come rimedio alla carenza di proteine nei paesi in via di sviluppo.
Grazie alle loro capacità anti-infiammatorie, olio e semi possono aiutare a combattere alcune patologie infiammatorie del sistema respiratorio.
Con i semi di canapa si può ottenere inoltre l’olio di canapa, che è ricco di grassi polinsaturi e fonte di vitamina E.
Mentre i semi di canapa sono sicuri e controllati per l’uso alimentare, sulla cannabis light non si è assicurata la sicurezza alimentare del prodotto, a causa della mancanza di regole chiare e ben definite.
Uso cosmetico
L’olio di canapa è molto utile per produrre saponi, cosmetici e detersivi efficaci ed ecosostenibili. Vanta un’azione rassodante, lenitiva e nutriente oltre che proprietà antinfiammatorie e rigeneranti.
Efficace in caso di eczema, pelle secca, psoriasi, irritazioni cutanee e arrossamenti. Inoltre è utile per combattere l’invecchiamento precoce grazie alla vitamina E.
Tessuti
La fibra tessile ottenuta con la canapa risulta essere molto resistente agli strappi, soffice e robusta. La coltivazione dura tre mesi e mezzo. La sua crescita, oltre ad essere veloce, non richiede l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti come nel caso del più comune cotone, considerato una delle coltivazioni più inquinanti del pianeta.
Apprezzata sin dall’antichità per le sue proprietà isolanti, antistatiche, e antifungine, la canapa rappresenta un prodotto tessile eco-sostenibile fresco d’estate e caldo d’inverno!
Carta di canapa contro la deforestazione
La stoppa è la parte legnosa della cannabis, detta canapulo.
Risulta essere adatta alla produzione di carta sottile e resistente di alta qualità, ma anche carta di uso quotidiano. La canapa produce molta più cellulosa rispetto agli alberi che solitamente vengono utilizzati per fabbricare la carta: un ettaro di canapa produce infatti la stessa cellulosa prodotta da 4 ettari di foresta.
La carta di canapa rappresenta quindi un’ottima alternativa sostenibile, utile a ridurre la deforestazione e non solo: le sostanze chimiche da utilizzare per il trattamento sono pochissime.
Automobili di canapa?
Henry Ford costruì le prime automobili utilizzando la fibra della canapa e nel 1941 progettò la Hemp Body Car, che oltre ad essere stata costruita con queste fibre era anche alimentata da un biocombustibile a base di cannabis!
Il progetto, come ben sappiamo, venne completamente abbandonato a causa delle leggi sul proibizionismo e delle pressioni dei grandi industriali, che vedevano nella canapa una minaccia.
Oggi dal Canada arriva la nuova auto elettrica, realizzata con un materiale resistente prodotto dalla canapa. Si chiama Kestrel ed è una vettura a emissioni zero ed ecologica, con una velocità massima di 90 chilometri all’ora ed un’autonomia compresa tra i 40 ed i 160 km prima di dover essere ricaricata.
BioEdilizia
La canapa è un materiale ecologico, etico e versatile nell’ambito della bio-edilizia. Ideale per sostituire cemento e mattoni, garantisce un buon isolamento sia termico che acustico. Le tavole di legno di canapa sono molto resistenti e flessibili.
La canapa è in grado di regolare l’umidità e funge da isolante: protegge dal caldo e dal freddo, e assorbendo le emissioni di carbonio rende le abitazioni più salubri con consumi ridotti.
Efficace anche per l’isolamento acustico.
Plastica di canapa
Questa pianta, essendo molto ricca di cellulosa, risulta ideale per la produzione di un materiale simile alla plastica. Leggera e resistente la plastica di canapa è ecosostenibile, di alta qualità e soprattutto completamente atossica.
Si può utilizzare per tutto, dai giocattoli alle pentole, persino i cellulari.
La bioplastica derivata dalla canapa è molto più resistente del polipropilene ed è facile da smaltire. Le diverse formule per ottenere materiali plastici compositi con la canapa permettono di ottenere differenti caratteristiche di resistenza, riciclabilità e biodegradabilità. Pensate ai risvolti ambientali che avrebbe una produzione di plastica di canapa completamente biodegradabile
Carburanti biologici
Fino alla fine del 1800 in America il combustibile più utilizzato era un derivato dell’olio di canapa. Non produceva scorie e le famiglie potevano produrlo in autonomia per alimentare le proprie lampade. La stessa Hemp Body Car, di cui abbiamo parlato prima, era alimentata da etanolo di canapa.
In funzione della sua alta resa in massa vegetale, la canapa è considerata ideale per la produzione di combustibili da biomasse come l’etanolo, considerato il carburante del futuro. Questo tipo di carburante alternativo al petrolio può essere prodotto su larga scala attraverso processi di pirolisi o fermentazione, in assenza di ossigeno.
Dalla canapa è possibile ottenere anche una sorta di biodiesel di origine naturale che può essere sostitutivo parziale e per intero agli odierni gasoli, nafte e derivati. Il biodiesel deriva dalla transesterificazione degli oli vegetali effettuata con alcol etilico e metilico. Ne risulta un combustibile puro, rinnovabile a bassissimo impatto ambientale, come per l’ etanolo.
I terreni contaminati possono essere bonificati attraverso l’utilizzo della canapa
Le proprietà della canapa sono davvero infinite. La cannabis libera la terra inquinata da diossina e dai metalli pesanti e trattiene anidride carbonica. È capace di assorbire e estrarre dal terreno sostanze nocive, tramite un processo chimico chiamato fitorisanamento.
Sembra che sia stato sviluppato un progetto che prevede l’utilizzo della canapa all’interno di territori come l’Ilva di Taranto.
La canapa combatte l’inquinamento
In fase di crescita la canapa cattura 4 volte la CO2 immagazzinata mediamente dagli alberi. Si stima che una tonnellata di canapa secca possa sequestrare 325 kg di CO2.
Rappresenta un modello di sviluppo sostenibile. Comporta l’abbattimento delle emissioni di gas serra, la riduzione dell’inquinamento locale e globale, compreso quello del suolo, fino all’istituzione di una vera e propria economia sostenibile a scala globale e duratura.
Inoltre, semplicemente venendo coltivata, la canapa attiva un processo di fitobonifica. Migliora la fertilità dei suoli, contrasta la deforestazione e la desertificazione e contribuisce al miglioramento del terreno come diserbante naturale.
È una soluzione per ripulire il nostro mondo dalla plastica e dall’inquinamento che ci sta portando alla nostra autodistruzione.
Magari siamo ancora in tempo per renderci conto che la canapa può risolvere parecchi dei problemi ambientali che siamo oggi costretti ad affrontare.